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Vivian Maier. Anthology – Palazzo Pallavicini, Via San Felice, 24 - Bologna
Mostra in corso dal 7 settembre 2023 al 28 gennaio 2024
Arriva a Palazzo Pallavicini una straordinaria esposizione di quasi 150 fotografie originali e Super 8mm di una delle fotografe più amate e apprezzate di questo secolo.
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Comunicato stampa della Mostra Vivian Maier. Anthology
La mostra � organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci di Pallavicini srl con la curatela di Anne Morin di DiChroma Photography sulla base delle foto dell�archivio Maloof Collection e della Howard Greenberg Gallery di New York.
La curatrice ha eseguito una selezione molto accurata tra le migliaia di fotografie a disposizione; verranno infatti presentate 111 fotografie in bianco e nero, pi� una meravigliosa selezione di 35 foto a colori, divise in sei sezioni per un�Antologica mai vista a Bologna cos� completa.
Novit� assoluta a Bologna sar� la visione Super 8 che permetter� di seguire lo sguardo di Vivian Maier, che inizi� a filmare scene di strada, eventi e luoghi gi� nel 1960. Maier filmava tutto ci� che la portava a un�immagine fotografica: osservava, si soffermava intuitivamente su un soggetto e poi lo seguiva. Ha ingrandito il bersaglio per avvicinarsi da lontano, concentrandosi su un atteggiamento o un dettaglio, come le gambe o le mani delle persone in mezzo alla folla. Il film � sia un documentario � un uomo arrestato dalla polizia o la distruzione causata da un tornado � sia un�opera contemplativa � lo strano corteo di pecore diretto ai mattatoi di Chicago.
Biografia Vivian Maier
Il lavoro di Vivian Maier (1926-2009) � rimasto nell�ombra fino al 2007, quando John Maloof, acquista un box a
un�asta. Dalla scatola emergono effetti personali femminili di ogni genere appartenenti a una donna, Vivian Maier, il
cui contenuto � stato messo all'asta a causa di ritardi nel pagamento dell�affitto. Tra questi oggetti emerge anche
una cassa contenente centinaia di negativi e rullini, tutti ancora da sviluppare. Dopo averne stampati alcuni ed averli
mostrati in giro, Maloof si rende conto dell�immenso tesoro che ha tra le mani e, grazie alla sua intuizione ed
accurata divulgazione, porta in breve tempo questa fotografa sconosciuta a essere apprezzata e affermata a livello
mondiale.
Dopo la morte della Maier, le sue fotografie vengono esposte in tutto il mondo. L'originalit� di Vivian Maier si
esprime nel grande talento nello scattare fotografie che catturano particolari e dettagli evocativi della quotidianit�
piuttosto che la visione d�insieme, raccontando cos� la strada, le persone, gli oggetti e i paesaggi. L�obiettivo della sua
macchina fotografica intercetta con attenzione soggetti poco considerati all�epoca, rendendoli invece protagonisti
del suo lavoro: la strada � il suo palcoscenico.
Nello studio dei suoi lavori si riscontra un altro filone: la Maier sviluppa infatti una vera ossessione per il gesto del
fotografare, per lo scatto vero e proprio e non per il risultato finale della fotografia. Il modus operandi dell�artista �
di scattare tante pi� immagini possibili conservandole senza mostrarle a nessuno. Mentre nella societ�
contemporanea l�apparire � una priorit�, la Maier risulta essere sicuramente all�avanguardia nonostante i suoi
tempi; come afferma infatti Marvin Heiferman,studioso di fotografia:
�Seppur scattate decenni or sono, le fotografie di Vivian Maier hanno molto da dire sul nostro presente. E in maniera
profonda e inaspettata� Maier si dedic� alla fotografia anima e corpo, la pratic� con disciplina e us� questo
linguaggio per dare struttura e senso alla propria vita conservando per� gelosamente le immagini che realizzava
senza parlarne, condividerle o utilizzarle per comunicare con il prossimo. Proprio come Maier, noi oggi non stiamo
semplicemente esplorando il nostro rapporto col produrre immagini ma, attraverso la fotografia, definiamo noi
stessi�.
Vivian Maier spesso diviene il soggetto delle sue fotografie con lo scopo, quasi ossessivo, di ricercare s� stessa,
imprimendo la sua ombra, il suo riflesso, la sua silhouette nello scatto. Il gran numero di autoritratti presenti nella
sua produzione fotografica sembra esprimere una sorta di eredit� nei confronti di un pubblico che non voleva, o
forse non poteva, rappresentare.
Significativa evoluzione nel lavoro di Vivian Maier � il passaggio da fotografie in bianco e nero a immagini a colori; il
cambiamento non riguarda solo lo stile, ma anche la tecnica: dalla Rolleiflex passa alla Leica, fotocamera leggera,
comoda da trasportare che dava la possibilit� di scattare le foto direttamente all�altezza degli occhi. Il suo lavoro a
colori � singolare, espressivo, libero, a volte anche giocoso, ma sempre con quella specifica caratteristica della
casualit�.
Informazioni utili per la visita
Orari: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un'ora prima). Chiuso lunedi.
Biglietti: intero € 12, ridotto
€ 10. Gratuito per bambini sotto i 6 anni.
Telefono: +39.331.3471504
E-mail: [email protected]
Sito web: Palazzo Pallavicini |